Nella
campagna elettorale i media tendono sempre a sottolineare gli errori di Matteo
Renzi e, soprattutto, la sua antipatia. Si continua a ripetere, anche da parte
di fonti autorevoli, che Renzi pecca di superbia, che è sbruffone, che non gode
della simpatia degli Italiani.
Questo mi pare un discorso fuorviante e
intrinsecamente populista. Da quando siamo chiamati a votare per chi ci è più
simpatico? Abbiamo il dovere di scegliere un partito in grado di guidare il
Paese o quello più "piacione"?
Quando scegliamo gli amici con cui
uscire la sera per una pizza, viva il più simpatico e quello che racconta
meglio le barzellette. Probabilmente usciamo a cena con amici più simpatici di Padoan o di Minniti.
Tuttavia, guidare l'Italia nel processo delle riforme,
fare scelte economiche e di politica industriale, affrontare le sfide delle
migrazioni, costruire il futuro del Paese passo passo anche nei momenti
difficili, beh per quello ci vogliono competenze e una squadra di
professionisti. Il dovere della stampa, se vuole affermarsi per il suo ruolo di
qualità, dovrebbe essere proprio quello di evidenziare i fatti contro le
emozioni suscitate dai personaggi.
D'altra parte, era simpatico Lincoln? Era
simpatico Churchill? Meno male che erano antipatici e capaci di tirare dritti per la loro strada,
altrimenti ora vivremmo circondati dagli schiavi, o saremmo schiavi noi stessi, e governati da un dittatore.
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