Infatti, per cucinare un piatto da gran chef basta avere una ricetta - su Internet se ne trovano a bizzeffe - e procurarsi gli ingredienti giusti, poi essere meticolosi nel seguire le istruzioni ed il gioco è fatto. Invece, per preparare una minestrina di medio sapore, all'ora giusta e con quel che si trova in casa, è necessario possedere un equilibrio psichico di tutto rispetto.
È relativamente semplice applicare l'algoritmo di esecuzione di un piatto elaborato, lo fanno anche i robot con ottimi risultati, ma dosare acqua e dado o scegliere tra puntine, anellini e tempestine scuotendo la scatola di cartone per misurare ad orecchio la quantità necessaria, quello richiede lunga ed umana pratica.
La minestrina deve essere pronta all'ora canonica, avere la giusta quantità di sale e una spolverata di parmigiano. Nelle serate veramente speciali o per gli ammalati gravi, può essere arricchita con un uovo strapazzato per trasformarsi in un piatto quasi di lusso.
La minestrina accomuna la madre di famiglia con il maschio aitante che, stanco di caccia, si concede una serata di lentezza. Scandisce i ritmi di vita delle persone anziane, mantiene la sanità mentale delle persone sole, dà un attimo di respiro alla vita spericolata di quelle giovani. Consola chi soffre per amore e riporta un po' d'intimità nelle coppie consumate dal tempo.
Un piatto di pasta con condimento interessante si offre a figli affamati, amici allegri e amanti allupati, ma la minestrina si consuma soltanto con chi è più vicino al nostro cuore, anche quando i piedi sono umidi di pioggia, anche quando fa freddo.
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