Per questi valori qualcuno ha scritto e meditato, molti hanno fatto la rivoluzione, tutti ci alziamo ogni mattina in un mondo un po' migliore che in tante altre zone del pianeta. Che significato hanno oggi e come devono essere reinventati dall’interno prima che vengano ribaltati? Perché dovremmo ristamparceli bene in mente e metterli in pratica con vigore?
La libertà di pensiero e di azione è il vero pilastro della nostra civiltà. Ha alimentato tutte le rivoluzioni dell’era moderna: quelle dei costumi e quelle dei consumi, quella industriale e quella digitale, quelle rumorose delle piazze e quelle silenziose delle ragazze. Oggi libertà è anche mettere in dubbio in modo costruttivo gli eccessi del politicamente corretto per non arrendersi ancora una volta al dogmatismo. Oltretutto, un atteggiamento più flessibile e critico servirebbe a prevenire che giusti principi, se elevati al rango di credo indiscutibile, vengano poi derisi o calpestati da dittatori e populisti.
Uguaglianza è il diritto di ogni cittadino di essere trattato allo stesso modo, il diritto di tutti ad avere pari opportunità e pari condizioni iniziali. Tuttavia, dopo i blocchi di partenza, occorre correre. Oggi questo significa che ognuno muova le proprie gambe, senta in sé la responsabilità di aprirsi una strada e di contribuire alla società in prima persona, sapendo di vivere su un pianeta dove nulla è garantito. Uguaglianza, poi, vuol dire parità nei rapporti interpersonali, senza abusi né soprusi.
Fraternità è riconoscere che apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana, accogliere l'altro anche se è diverso il colore della pelle o l'eleganza degli abiti. L'importante è affermare ben chiari i nostri valori fondamentali nel momento in cui si tratta con altri. Solo così potremo evitare la trappola della tolleranza a dittatori che calpestano i nostri valori uccidendo o limitando fortemente la libertà altrui, quella delle donne, ad esempio.
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