Oggi, se il progetto di realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione non è più in discussione, lo si deve anche alla presa di posizione dei bôgianen. Oggi la sfida si è spostata su come far sì che la TAV diventi davvero una risorsa di sviluppo del territorio, a partire dalla realizzazione di un grande polo logistico nel Piemonte occidentale.
Inoltre, per superare definitivamente l'antagonismo nei confronti dell’opera e guardare al futuro, occorre rafforzare la condivisione con la popolazione e, con le compensazioni economiche previste, avviare un'operazione complessiva di rilancio dell'intera Valsusa, fortemente collegata e non ostile al capoluogo Torino.
Soprattutto, quello spirito di rivoluzione ferma e gentile dello scorso 10 novembre a Torino va recuperato verso un nuovo Risorgimento. Oggi non è più tempo di scendere in piazza, ma di rimboccarsi le maniche per riprogettare l'assetto della città. Oggi dobbiamo tornare a sognare nell'orizzonte medio-lungo mettendoci, allo stesso tempo, subito al lavoro per risolvere concretamente i problemi più urgenti e più pungenti per la popolazione.
D'altronde, non è proprio il Caval ëd Bronz nell'atto di inguainare la spada a ricordarci che dare un nuovo ordinamento allo Stato è più impegnativo che vincere battaglie?
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