Cerca nel blog

venerdì 30 maggio 2014

Pensieri in coda

Sono una donna indaffarata, come tante. Ho un'azienda dove mi tengo allenata con mille equilibrismi, una famiglia fantastica con giovanissimi e anzianissimi a cui badare, partecipo ad attività associative, ho amicizie vere e cerco di tenere vive alcune curiosità sul mondo. Una vita assolutamente normale, dunque.


Stamattina mi sono trovata a dover fare la coda in banca e poi in Equitalia per risolvere con il pagamento finale una questione non ordinaria che ha richiesto interazione diretta con gli uffici in questione. Inutile dire che, trattandosi di fine mese, le code sono state infinite (mentre scrivo ho ancora otto persone davanti a me) e mi hanno permesso alcune considerazioni.

È vero che la burocrazia è troppo complessa, che gli sportelli aperti non sono abbastanza numerosi, forse anche che alcuni impiegati non sono abbastanza svelti come sento lamentare intorno a me. Tuttavia ho visto gente di età inferiore agli ottant'anni che fa la coda in banca per prelevare o avere l'estratto conto in quanto non ha il Bancomat (non si fida!), oppure per chiedere all'Ufficio delle Entrate la situazione dei suoi pagamenti (non usa Internet).

È troppo facile lamentarsi senza mai chiedersi che cosa possiamo fare noi per migliorare la situazione o almeno per  sopportarla senza troppi mugugni.






Nessun commento:

Posta un commento