Giuseppe ha ventisette anni e un lavoro alla luce del sole. Nella nostra azienda formato famiglia Giuseppe è il braccio destro di tutti: si occupa dei sistemi informatici della società e dei nostri clienti, conosce a menadito ciò che succede dietro le quinte e tutti hanno un po' bisogno di lui.
Oltre al suo lavoro specializzato, smista il traffico: risponde al telefono, cerca di capire e risolvere i problemi dei clienti che si presentano, dà sempre una mano dove c'è bisogno. Ha un suo modo di vedere le cose e non ha paura di esprimere opinioni controcorrente, quindi spesso viene chiamato nelle discussioni sugli argomenti più svariati, quando c'è bisogno di sentire una voce fuori dal coro.
L'altra settimana, per un banale incidente domestico, Giuseppe si è procurato un'infrazione al metacarpo destro, è stato ingessato e il medico gli ha prescritto dieci giorni di mutua. Veramente il dottore aveva pensato a venti giorni, ma Giuseppe ha insistito per tornare presto al lavoro: sapendo quanto è faticoso fare a meno del braccio destro, non vuole lasciare i colleghi in difficoltà.
Durante la prima settimana di riposo, con il braccio destro al collo Giuseppe si è fatto vedere in ufficio un paio di volte. C'erano da consegnare il certificato medico e il permesso mensile di parcheggio: visto che non può guidare, si è fatto scrupolo di restituirlo a vantaggio di qualcun altro. Poi un giorno è venuto a pranzo con i colleghi, così per restare in contatto, sapere quel che succede, vedere se c'era bisogno di qualcosa. Tutti erano contenti di rivederlo e ne hanno subito approfittato chiedendogli consigli o piccole cose da fare con la mano sinistra. Mentre era a casa, tutti i giorni accendeva il PC, controllava a distanza se tutto filava liscio per i suoi sistemi, leggeva le email, risolveva al volo qualche problema dei clienti per non scontentarli. Insomma, pur dovendo fare a meno del braccio destro, con la mano sinistra si arrangiava, come fanno le persone coscienziose ed ottimiste. In ufficio senza Giuseppe ci siamo sentiti un po' anche noi senza il braccio destro ed abbiamo cercato di colmare il vuoto alla meno peggio, mettendoci ognuno un piccolo sforzo in più.
Poi è arrivato il sabato e Giuseppe è andato a fare una passeggiata (le sue gambe sono perfettamente sane, peraltro). In quel mentre, si è presentato a casa sua un medico inviato dall'INPS per controllare l'effettivo stato di malattia. Visto che Giuseppe era assente, è stato invitato a recarsi ad una visita ambulatoriale all'INPS, cosa che ha puntualmente fatto, munito della documentazione radiologica comprovante la frattura al braccio destro e sereno che tutto sarebbe stato facilmente chiarito. Invece no: Giuseppe riceverà una multa e perderà l'indennità di malattia per tutti i giorni trascorsi con il braccio destro al collo non per aver dichiarato una menzogna o perchè non fosse effettivamente ammalato, ma perchè si è allontanato dal domicilio tra le 10 e le 12, ora in cui - lo sanno tutti! - possono avvenire controlli. Gli è anche stato rimproverato di aver richiesto troppo pochi giorni di mutua e consigliato di restare a casa ancora un bel po' "tanto il datore di lavoro non può licenziarti".
Per dovere di cronaca aggiungo che Giuseppe, al suo quarto anno di lavoro, usufruisce per la prima volta di un permesso per malattia e che la nostra azienda al sesto anno di attività ha denunciato soltanto un'altra volta l'assenza di un altro dipendente per complessivi tre giorni.
Giuseppe è rimasto molto deluso e scoraggiato, ha capito che potrebbe mettersi in mutua anche senza essere ammalato, ma semplicemente facendosi trovare alla visita di controllo, ha scoperto un mondo di ladri e leggi idiote applicate solo agli onesti, si è reso conto che è più vantaggioso usare il braccio sinistro alzato a pugno chiuso per accampare diritti, anziché per arrabattarsi per colmare le temporanee difficoltà del braccio destro.
Io non ho parole diverse da quelle che ho scritto.
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