È divenuto ormai assordante il silenzio con il quale il sindaco di Torino e la maggior parte della sua giunta rispondono ai problemi più pressanti della città. Non si sentono dichiarazioni né si vedono atti per contrastare la mancanza di lavoro e di prospettive di sviluppo economico, il degrado urbano evidente nelle buche nelle strade e negli accampamenti di povere persone senzatetto, il crescere delle diseguaglianze. Neppure si è ancora capito come intende affrontare il continuo malfunzionamento della macchina comunale che si era vantato di conoscere così bene in campagna elettorale.
Ora apprendiamo che, in una città che si è espressa così chiaramente a favore della Nuova Linea Torino-Lione con le manifestazioni del 2018 e 2019, il sindaco si permette di nominare come suo vice nella Città Metropolitana una persona chiaramente contraria al completamento dell'opera. Infatti, nonostante le dichiarazioni a parole a favore della TAV, nonostante il rientro in un osservatorio svuotato di poteri e di fatto non funzionante, gli atti del primo cittadino sono di direzione opposta. Questo offende lo spirito dei cittadini che si sono mobilitati non per un treno, ma per il futuro della città.
In quelle piazze Sì TAV c’erano persone che hanno votato questo sindaco fidandosi che avrebbe continuato una politica per la città a favore dello sviluppo, nonostante le alleanze di governo a livello centrale. Poi, c’erano persone che non si sono fidate e non hanno votato questo sindaco. Infine, in quella piazza c’erano persone che a votare non sono andate affatto: sono tantissimi, sono quelli più delusi che assolutamente non dobbiamo dimenticare. E i primi a non dovrebbero dimenticarsi di quelle piazze sono coloro che oggi governano la città grazie anche al fatto che troppe persone, non si sono presentate alle urne.
Oggi, di fronte a questa nomina come vice di una persona con chiara fede notav, io e moltissimi tra quelli che erano in quelle piazze ci sentiamo profondamente offesi e molto arrabbiati. Oltretutto, proprio la manifestazione del 12 gennaio 2019 aveva portato in piazza i Sindaci e rappresentanti di più di cento comuni italiani, per lo più piemontesi, ed aveva fatto emergere il fatto che molte persone della Valsusa non sono e non vogliono essere etichettate come notav. Oggi 12 gennaio 2022 è stata scritta una brutta pagina di questa storia, ma non ci rassegneremo alla politica di chi trascura le migliaia di persone scese in quelle piazze per il progresso di Torino.
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