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sabato 6 febbraio 2016

La lingua di mia nonna

Mia nonna  Caterina era una donna saluzzese nata nell'Ottocento, sobria ma allegra, riservata ma amante della compagnia, colta il giusto. Parlava l'italiano, un po' di francese come la gente di confine, soprattutto il piemontese, lingua nella quale esprimeva al meglio la sua saggezza.

Ogni tanto mi chiedo come oggi reagirebbe di fronte alle stranezze del linguaggio di massa, disseminato di etichette inglesi abusate soprattutto da chi nemmeno parla inglese.

Avrebbe temuto i Foreign Fighters  che conosceva bene perché durante la guerra avevano falciato via il suo primogenito. Se ne infischierebbe del Jobs Act, ma vorrebbe sapere che i suoi numerosi figli fossero impegnati a lavorare. Si prenderebbe cura di ogni bambino intorno a sé, senza capire la Stepchild Adoption: è forse l'abitudine in voga nelle famiglie di campagna di mandare i figli con i parenti del paese vicino nel periodo estivo per simulare un po' di vacanza? 

Non marcerebbe in nessun Family Day mia nonna, perché ogni suo giorno era dedicato a crescere la famiglia. E che avrebbe detto del Food, Fashion, Wedding: forse pronunciati da un Influencer sotto l'effetto della febbre alta?

Di sicuro so che, osservando una vicina di taglia forte, non direbbe Curvy, ma piuttosto “grasa cuma ‘na paiasa”.

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