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mercoledì 21 febbraio 2024

Se tu fossi qui

Se tu fossi qui con me oggi, cammineresti con la testa all'insù per vedere le punte di tutti i grattacieli e ti sentiresti dentro a uno dei film che hai visto al cinema con quei attori strafighi di Hollywood.

Se tu fossi qui, entreresti curiosa nei negozi e forse saresti confusa dalla troppa quantità e varietà delle merci: dopotutto, quando c'è troppo, non si riesce nemmeno più a desiderare.


Se tu fossi qui, siederesti sulla metropolitana guardando con attenzione ogni singolo passeggero e ogni tanto mi daresti un colpetto con il gomito dicendo: "Varda chila lì!".


Se tu fossi qui, strabuzzeresti gli occhi quando passa qualcuno che, nel pieno dell'inverno, indossa con leggerezza le infradito, anzi le "sapatigie".


Se tu fossi qui, attraverseresti il ponte di Brooklyn e saresti molto contenta di sapere finalmente che non esiste solo sulla carta dei cicles.


Se tu fossi qui, la smetteresti di andare nelle edicole a chiedere La Stampa di Torino, perché ormai c'è Internet, così i necrologi e le lettere di Specchio dei Tempi possiamo leggerle lo stesso.


Se tu fossi qui, potremmo andare a Chinatown a girare per i negozi di alimentari con quintali di verdura e di pesce, così potrei vedere l'espressione della tua faccia schifata mentre dici: "Che strì!".


Se tu fossi qui, cercheresti disperatamente un posto dove poter fumare perché in casa non ci sono balconi e le finestre si aprono solo di pochi centimetri, mentre in giro si sente di più l'odore della marijuana che del tabacco.


Se tu fossi qui, cucineresti il riso in giallo e i puvrun per far sentire il sapore di casa anche ai nipoti che vivono lontano, parlano perfettamente l'inglese, ma non capiscono il piemontese.


Se tu fossi qui con me a New York, mamma, io sarei molto felice.

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