Piemontesi e Inglesi hanno parecchi tratti in comune e si sa che il famoso "understatement" anglosassone trae origine dalla corrente di pensiero denominata "Esageruma nen". In molte parti del Piemonte il clima è simile a quello della campagna inglese e, se a Torino usiamo meno l'ombrello è solo perché molto tempo fa, quando gli Inglesi ancora scorrazzavano i mari alla conquista di terre lontane, abbiamo inventato i portici. I torinesi di buon lignaggio e/o di buon gusto acquistano capi di abbigliamento dal Ragiu, in inglese Jack Emerson, che durante la scelta ti fa vivere una mezz'ora immerso nell'atmosfera dei sarti londinesi.
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domenica 30 novembre 2014
lunedì 17 novembre 2014
Qualche volta
Quante volte nella vita ci si può innamorare? Mah, dipende. Una, nessuna, centomila, forse qualche volta. A qualcuno capita "una tantum", di solito da adolescente, viene ricambiato e resta fedele (o quasi) per tutta la vita, oppure viene deluso e non ci casca mai più. Invece qualcuno, derelitto, passa l'intera esistenza incapace di perdere la testa e la ragione per un altro essere umano, senza mai conoscere davvero la follia e la profondità del sentimento più travolgente che ci è dato di provare. Qualcuno poi vola di fiore in fiore con la testa sempre in cimbali, senza mai riuscire a costruire un rapporto che duri di più dell'"espace d'un matin".
domenica 21 settembre 2014
In città
Chissà com'è il mondo per chi non vive a Torino? Mi affaccio al balcone una sera qualunque: le luci non sono troppe nè troppo poche, il viale diritto punta verso l'infinito, profilato dagli alberi in fila perfetta e interrotto solo dalla rotonda del Monumento. A Torino il Monumento è uno solo, quello all'incrocio tra corso Vittorio e corso Galileo Ferraris, quello che non ha bisogno di altri attributi, dedicato al primo re d'Italia, of course.
sabato 30 agosto 2014
Elogio dell'ordine
Mio papà aveva quasi 93 anni e si è spento a poco a poco, ammalato dell'unica malattia che si chiama vecchiaia.
Al suo funerale al Tempio Crematorio l'ho ricordato con queste parole.
Pagava i suoi debiti prima della scadenza, sapeva esattamente dove riponeva le cose, metteva in fila le mele e i pensieri.
Leggeva Primo Levi, guardava i dipinti degli Impressionisti e tifava Juventus, indossando Lacoste quasi sempre azzurra.
Amava la montagna come me, il tennis come mio fratello, tanto per non fare preferenze.
Quando a novant'anni è rimasto improvvisamente solo, ha ripreso in mano la sua vita passo dopo passo, ripercorrendo le stesse cose che faceva la mamma.
Negli ultimi tempi della sua infermità, lo rendevo contento se nella stanza facevo un po' di "ardrís" seguendo le sue disposizioni.
Voleva molto bene a tutta la sua famiglia ed aveva un debole per noi ragazze: quando era già molto affaticato i sorrisi migliori erano per la più piccola, Margherita.
Ha sempre saputo offrirci una sorpresa e non faceva mancare leccornie.
Nostro padre era un uomo educato e spiritoso.
Era famoso per le battute taglienti, raccontava ai nipoti le stesse barzellette e sapeva farsi apprezzare per la sua gentilezza.
Ringraziava sempre e, anche durante la malattia, riusciva a mantenere viva l'ironia e l'aspetto composto.
Diceva: "Ai va nen tant a esi normal" e non riusciva a capire perchè molta gente se la prendesse tanto per delle stupidaggini.
Grazie, papà.
Ci hai trasmesso la calma nei giudizi, il senso di ciò che è giusto e il coraggio nelle nostre azioni.
Ciao, papà, riposa in pace.
venerdì 8 agosto 2014
Serena
Questo scritto è stato inviato a La Stampa e pubblicato su Specchio dei Tempi del 12 agosto 2014
Stamattina sono andata a fare un esame diagnostico secondo quanto previsto dal programma "Prevenzione serena" della Regione Piemonte.
Stamattina sono andata a fare un esame diagnostico secondo quanto previsto dal programma "Prevenzione serena" della Regione Piemonte.
martedì 15 luglio 2014
Il braccio destro
Giuseppe ha ventisette anni e un lavoro alla luce del sole. Nella nostra azienda formato famiglia Giuseppe è il braccio destro di tutti: si occupa dei sistemi informatici della società e dei nostri clienti, conosce a menadito ciò che succede dietro le quinte e tutti hanno un po' bisogno di lui.
venerdì 30 maggio 2014
Pensieri in coda
Sono una donna indaffarata, come tante. Ho un'azienda dove mi tengo allenata con mille equilibrismi, una famiglia fantastica con giovanissimi e anzianissimi a cui badare, partecipo ad attività associative, ho amicizie vere e cerco di tenere vive alcune curiosità sul mondo. Una vita assolutamente normale, dunque.
domenica 2 febbraio 2014
Mammola
Vedo ai TG del Piemonte la folla di ragazzine che affollano il concerto di tal Violetta, cantante argentina vestita con tutù rosa e "confezionata" da Disney. Ascolto i commenti dei giornalisti che, compiacendosi, affermano che questa showgirl incarna il sogno di tutte le ragazzine.
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