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venerdì 16 agosto 2019

Anche in politica vale la regola del tre

Per fare un po' di chiarezza sul mio pensiero politico in questi tempi difficili in cui è in gioco il futuro dell'Italia, ho provato a concentrarmi su tre punti fondamentali.

UNO - UN FRONTE UNITO
Per contrastare la deriva sovranista serve costruire un grande fronte LIBERALE e DEMOCRATICO a forte vocazione EUROPEISTA, che sappia lasciare da parte le scaramucce di potere e lavorare davvero per tutti i cittadini. 
Questo fronte si costruisce INSIEME AL PD, ma occorre passare dallo spezzatino dei partiti di sinistra ad una federazione aperta di partiti e gruppi civili in cui, pur conservando ciascuno la propria identità, si faccia fronte comune.
Ricordo a questo proposito che ogni relazione umana civile riesce bene quando ciascuna parte ha una chiara IDENTITÀ, che viene arricchita dal confronto con gli altri. Dobbiamo tutti smettere di avere paura di perdere qualcosa, ma piuttosto dobbiamo concentrarci su quale contributo ciascuno di noi può portare su uno scenario più grande.

DUE - UN PROGRAMMA, VI PREGO
Osservo un dibattito politico conciso, ma povero di idee concrete e realizzabili per il Paese. Gli ultimi esperimenti politici che hanno riscosso successo - per fondati motivi, per carità - hanno esaltato il culto della persona, amplificato intorno a pochissimi slogan che fanno moltissima presa sul pubblico.
Se vogliamo davvero costruire qualcosa che resti nel tempo e non venga rivoltato del tutto alla prossima tornata elettorale, è indispensabile che facciamo chiarezza su come immaginiamo il futuro del Paese. Bisogna scrivere un PROGRAMMA fatto di obiettivi e di progetti, poi comunicarlo con linguaggi variegati in modo che arrivi in tutte le case, anche nelle più umili, dove c'è ancora più bisogno di recuperare speranza.
Certamente servono anche leader credibili, capaci di parlare alle persone e di realizzare i sogni, ma sottolineo che i programmi importanti durano oltre le persone.

TRE - MAI CON IL M5S
Anche se chi conosce bene le dinamiche parlamentari può ritenere opportuno stringere patti con il M5S, penso che le profonde differenze di impostazione ideologica sconsiglino qualsiasi tipo di alleanza. Inoltre, credo che accanirsi contro il M5S sia fatica sprecata perché ce la fanno benissimo da soli.
Piuttosto vorrei parlare con molte persone che hanno votato il M5S confidando in un cambiamento, ma sono rimaste a bocca asciutta. Vorrei trasformare la rabbia che li ha spinti contro qualcuno in energia a favore di nuovi progetti.
Poi cercherei di concentrare le forze nel cambio di governo della nostra città per rammendare i danni prodotti dal M5S e dare nuovo slancio al FUTURO DI TORINO intorno ad un programma che metta al centro lo sviluppo industriale, la cultura e il turismo, l'università e la ricerca, l'arcipelago degli artigiani e dei professionisti, il ruolo determinante del terzo settore.

#piemontedelsi
#unarivoluzionetuttadafare

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