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lunedì 30 marzo 2020

Un vaccino per l'Europa

La pandemia che si è abbattuta su tutti noi sconvolgerà non solo l'economia mondiale, ma gli assetti geopolitici ed i rapporti di forza tra le potenze. Uno dei fattori che maggiormente influiranno su questi equilibri sarà il possesso di un vaccino, l'unica soluzione per combattere questa malattia a lungo termine. Molti nel mondo hanno intrapreso iniziative per lo sviluppo del vaccino, con forte prevalenza dello stato cinese e delle grandi multinazionali farmaceutiche. 

L'Europa, invece, è tutta concentrata sugli aspetti finanziari per attutire le conseguenze del disastro economico che sta dietro l'angolo. Questo non è certamente da trascurare, ma, oltre che giocare in difesa per rattoppare il peggio, non sarebbe proprio questo il momento di buttare il cuore oltre l'ostacolo per uscire con un progetto davvero costruttivo e promettente per tutti?

Mi stupisce che l'Europa non prenda una chiara posizione decidendo di giocare unita questa partita fondamentale per il futuro. Non sarebbe una grande occasione riunire insieme intorno a questo obiettivo tutte le forze pubbliche e private presenti sul continente?  

Tra il Mediterraneo e il Mar del Nord sono presenti università, enti di ricerca, industrie, potenza di calcolo largamente disponibile ed attualmente impiegata per altri progetti (la ricerca aerospaziale e nucleare, ad esempio) e molto altro. Ci sono intelligenze, capacità d'impresa e competenze scientifiche, unite da una radicata cultura dei diritti umani e della solidarietà in modo distintivo rispetto a qualunque altro luogo del mondo.

Se l'Europa fosse capace di raccogliersi intorno a questo obiettivo, da raggiungere nel più breve tempo possibile, mettendo in campo risorse finanziarie e manageriali straordinarie per nutrire e coordinare le apparecchiature e i talenti scientifici, allora potrebbe davvero riconquistare un ruolo guida nel mondo. Trainata da un progetto del genere, l'Unione Europea potrebbe più facilmente trasformarsi in vera unità e, in breve tempo, i sovranismi sarebbero chiacchiere.

Senza contare che un'impresa di questa portata creerebbe un enorme accumulo di know-how e costituirebbe un precedente per affrontare altre emergenze sanitarie prossime venture, provocare chissà quali ricadute in altri campi, dall'alimentazione al controllo dell'ambiente e chissà che altro.

Il mio sogno è veder comparire sullo schermo Ursula Von Der Leyen con la giacchetta arancione per annunciare: "I have a dream: L'Europa unita per un vaccino". Utopia o possiamo provare a crederci davvero?

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