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giovedì 6 giugno 2013

Imitiamo Benigni

Pezzo scritto ad aprile 2012 dopo il discorso pronunciato da Roberto Benigni per la conclusione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia e pubblicato su La Stampa tra le Lettere al Direttore.

Perché ci piace tanto Benigni?

Perché sprizza entusiasmo da tutti i pori; perché fa appello a valori spesso trascurati, come la fraternità; perché rompe gli schemi, a partire dalla sua gestualità; perché dà a tutti una possibilità di errore e di riscatto; perché ci fa sentire parte della nostra storia. Insomma, ci piace perché ci fa alzare lo sguardo e con ottimismo ci fa capire che ce la faremo.

Perché allora non provare ad imitarlo? Potremmo anche noi, ognuno di noi, cercare una prospettiva un po' più ampia, uscendo dal circolo vizioso di accuse, proteste e mugugni. Potremmo anche noi, ognuno di noi, abbandonare i soliti schemi e il solito modo di pensare per considerare le cose del mondo da punti di vista nuovi.

Al di là delle miserie e delle nostre indubbie gravi avversità, vedremmo le nostre straordinarie capacità di costruire cose belle, di ripartire alla grande dopo i nostri errori e di unirci per dare forma al nostro futuro.

Nessun governo potrà salvarci davvero se contemporaneamente non compiremo questa rivoluzione dentro di noi.

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